drammaturgia e regia Joele Anastasi con Federica Carruba Toscano Alessandro Lui Enrico Sortino Joele Anastasi Ivano Picciallo da un’idea di Federica Carruba Toscano scene e costumi Giulio Villaggio light designer Martin Palma musica originale “scurannu agghiurnannu” Davide Paciolla testo musica originale Federica Carruba Toscano aiuto-Regia Nathalie Cariolle contributo drammaturgico Alessandro Lui foto Dalila Romeo video e graphic designer Giuseppe Cardaci scenotecnica 2C Arte produzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini una creazione Vuccirìa Teatro
spettacolo vincitore di Teatri del Sacro V
Sicilia, 1940. Concetta, ragazza silenziosa e innocente, viene barattata dal padre caduto in disgrazia con una capra gravida e affidata a Donna Anna, tenutaria del bordello del paese. Lei, estranea ai piaceri della carne e a qualunque “adulta” concezione della vita, non oppone nessuna resistenza.
Ben presto la fama della nuova arrivata raggiunge tutto il paese: ma nessuno sa di preciso quali piaceri regali agli uomini per farli impazzire così tanto.
IMMACOLATA CONCEZIONE è la storia di un microcosmo siciliano fatto di omertà, violenza e presunzione, ma anche di quell’autenticità tipica della carnalità isolana. I ruoli sociali si liquefanno tra le quattro pareti di una stanza, per poi solidificarsi ancora una volta, appena fuori da lì.
tratto da La Gilda del Mac Mahon di Giovanni Testori
con LAURA MARINONI
Pianoforte Alessandro Nidi
Adattamento e cura registica Laura Marinoni
Direzione musicale Alessandro Nidi
Costumi Gianluca Sbicca
Produzione Artsdi
Nel suo racconto, lo scrittore milanese racconta la vicenda di una donna dal fisico prorompente che vive nel quartiere Mac Mahon, in una Milano anni Cinquanta. Un po’ somigliante all’“atomica” Rita Hayworth, la sua eroina porta il nome del personaggio più noto della diva americana: Gilda. Per mantenere Gino, un balordo di cui è l’amante, e farlo vivere “come un signore”, Gilda si prostituisce.
La Gilda è il soprannome di Rita, una bellezza da bassifondi, appassionata e sensuale, che brucia la sua vita tra le strade e le case popolari. Una storia d’amore e di riscatto che Laura Marinoni, protagonista indiscussa della scena contemporanea, porta in scena trasformandola in una cantata teatrale grazie alla complicità del pianista Alessandro Nidi, tra brani di musicisti come Enzo Jannacci, Leo Ferré e Claudio Monteverdi.
Elio, voce narrante Solisti dell’accademia d’arte lirica di Osimo Ettore Pagano, violoncello Alessandro Benigni, pianoforte Testo di Vincenzo De Vivo
Musiche di W. A. Mozart, A. Salieri, G. Rossini, L. van Beethoven
«Nella mia testa tutto ha una logica, tutto è legato: non sento Beethoven così lontano da Elio e le Storie Tese. Senza arrivare a dire quelle enormità tipo “Io sono il nuovo Mozart” eh! Però intendo che gli obiettivi di Mozart, Beethoven, Rossini erano gli stessi di Sfera Ebbasta cioè comporre e inventare qualcosa di musicale che potesse interessare il pubblico, poi gli esiti finali sono d’accordo che siano lontanissimi. Ma l’esigenza di soddisfare il pubblico è la stessa. È uno spettacolo in cui parlo molto, sono voce narrante, canto qualcosa ma ho la fortuna di essere contornato da cantanti veri e preferisco che cantino loro. Quando si parla di musicisti classici ci si scorda che moltissimi sono italiani: Rossini, Verdi… e ci si scorda che sono stati giovani. Rossini quando ha scritto le sue opere più conosciute aveva poco più di vent’anni. Beethoven si tende a immaginarlo già anziano, con questo mito della sordità che lo invecchia ulteriormente, ma lui diventò sordo verso i trent’anni e molte opere importanti le ha composte prima. Quello che voglio dire è: non si tratta di musica per persone anziane, anzi è molto stimolante per chi ha vent’anni oggi».