“LA VIA SACRA” di Enna “dal Mito alla Storia alla ricerca del “Divino”
Il sentiero della VIA SACRA di Enna, riscoperto e ripristinato nel 2014, dopo secoli di obblio, nell’ambito delle attività educative e di cittadinanza attiva per la valorizzazione di una parte della città, attraverso il ripristino della antica strada d’accesso a Enna percorsa per secoli da re, viandanti e pellegrini devoti alla Dea Cerere prima e alla SS.Maria della Visitazione dopo, sempre alla ricerca del Sacro.
Il sentiero di arroccamento, uno dei pochi accessi all’Urbs Inexpugnabilis, la cui sagoma si può intravedere tra la Rocca e il Castello e adesso fruibile a turisti e cittadini che vogliono godere di questo unico percorso di trekking Urbano intitolato: “LA VIA SACRA” dal Mito alla Storia alla ricerca del “Divino”, ha, tutti requisiti di matrice tecnico-turistica per essere stato inserito nell’atlante regionale dei cammini infatti:
- il percorso fisico è lineare e fruibile in sicurezza
- presenta segnaletica e cartellonistica informativa
- non ha alcuna percentuale di strada asfaltata
- tutte le tappe sono dotate di locandine informative
- le tappe sono minuziosamente descritte negli strumenti digitali
- ci sono servizi di alloggio e ristorazione a meno di 10 km dal cammino
- c’è un soggetto referente del cammino come indicato nella guida dei cammini di Repubblica Sicilia 2020 a pagina 78 e come in calce indicato
- il percorso è vigilato e mantenuto, dall’Amministrazione Comunale in quanto di importanza per i siti archeologici e per il collegamento con il Museo del Mito.
- Il percorso è georeferenziato da diversi sistemi da google map a wikiloc
- Il sito web e gli altri strumenti digitali sono aggiornati costantemente
Il percorso di trekking urbano della Via Sacra, si snoda nella dimensione dello spazio (dalla valle alla rocca) e nella dimensione del tempo( con i reperti archeologici e pittorici ) e nella dimensione dello spirito (con i riferimenti lungo il tracciato alla storia e al mito dei luoghi), per riscoprire quella che anche l’UNESCO ha riconosciuto come proprietà immateriale del popolo Ennesee pur nella sua atipica e composita “sacralità” a parere dei proponenti possiede anche i requisiti della matrice spirituale infatti:
La spiritualità del luogo è già testimoniata da Cicerone che ci dice “che i sacerdoti del popolo romano, quando Roma veniva minacciata da gravi pericoli, pur essendovi lì un tempio a Cerere, si mettevano in viaggio per recarsi fino a Enna perché «erano così grandi l’importanza e l’antichità di quel culto che, facendo quel viaggio, non si pensava già di andare in un tempio di Cerere, ma da Cerere in persona. E veramente quella città [Enna] non dà l’impressione di essere una città, bensì il santuario di Cerere; i suoi abitanti ritengono che la dea abiti da loro, sicché mi pare che siano non già cittadini di quella città, ma tutti sacerdoti, tutti abitanti nel tempio di Cerere e ministri della dea»” e quanto detto è ancora tutt’ora vero e presente nelle cerimonie sacre del Pasqua Ennese, come si può verificare di persona https://youtu.be/9E0KWY550U0 .
Infatti il passaggio dal culto di Cerere a quello di SS.Maria protettrice di Enna , fu merito di San Pancrazio e dei monaci Basiliani che riuscirono in questa opera di conversione dalla dea madre alla Madonna. Tale conversione come è documentato interessò anche altri luoghi, a Siracusa tolto il nome di Minerva, a lei fu dedicata la Cattedrale di Siracusa, a Catania la Chiesa di S. Maria di Betlemme, presso il Sepolcro di Stesicoro e a Enna la Basilica Maggiore di Castrogiovanni sorse dove prima era il tempio di Cerere e fu consacrata alla Ss. Vergine.
Il cammino è una opportunità per ogni cittadino, di rivivere luoghi ricchi di storia, riscoprire la bellezza dell’essere pellegrino.
Il pellegrinaggio infatti, ricorda all’uomo di essere in cammino, non un arrivato ma un cercatore. Entrare in un luogo dove nel tempo l’uomo ha lasciato un segno della propria spiritualità ci spinge inoltre a riflettere sul nostro bisogno di trascendenza, ciò che i nostri avi ci hanno consegnato è il “bisogno di alterità”. Solo aprendoci ad un “Altro” l’uomo può riscoprire il vero senso della relazione con lo spirito.
Importantissimo in questo senso è il sito della “grotta dei Santi”, segno evidente di un dialogo forte e concreto tra la cultura pagana e quella cristiana, i nostri padri hanno saputo “incarnare” la fede cristiana in un luogo e in un tempo! Ciò che i monaci Basiliani hanno lasciato ad Enna, spesso dimenticato o ancor peggio sconosciuto, è un testamento dal valore inestimabile. La zona infatti fu per secoli adoperata dai monaci come luogo di eremitaggio e di meditazione. La presenza di simboli cristiani in un luogo originariamente pagano ha molti significati; dal punto di vista teologico pastorale, sottolinea l’opera ecclesiale dei primi secoli. I monaci come abili api hanno saputo cogliere dai fiori della cultura locale ciò che più era utile alla cultura cristiana. L’immagine delle api ben conosciuta nell’antichità, raccoglie il lavoro certosino e attento svolto dai monaci Basiliani all’origine della fede cristiana ad Enna.
Ritrovare e percorrere la via sacra è dunque per noi una opportunità per la nostra spiritualità! Enna proprio per quanto detto ha dato i natali anche ad un monaco Santo. Santo Elia da Enna (il giovane) e a diversi beati.
- Sin dalla sua rinascita, ogni sabato Santo, che ad Enna nella settimana santa è l’unico momento senza celebrazioni e cerimonie sacre, è dedicato al cammino guidato sulla Via Sacra, per tutti i cittadini e turisti, che così possono prepararsi alla SS.Pasqua.
L’esperienza del cammino è arricchita da documenti e reperti archeologici fruibili grazie alla cartellonistica informativa sia dal punto di vista topografico che culturale sia nella forma classica sia attraverso la metodologia informatica QR code ; l’osservazione, la rilevazione cartografica, la messa in luce dell’antico tracciato e successivamente la ricostruzione e la resa fruibile del sentiero stesso, attraverso un tracciato di trekking urbano di media difficoltà che dalla valle si inerpica prima alla GROTTA DEI SANTI (GROTTA BIZANTINA) e poi alla ROCCA DI CERERE E AL CASTELLO DI LOMBARDIA, attraverso la vecchia porta di accesso alla città;
Il sentiero è reso fruibile grazie all’apporto di palizzate e appigli che lo rendono più sicuro ed inoltre è identificato attraverso cartelli indicatori non solo di direzione e orientamento ma che sono anche uno strumento di conoscenza del mito e della cultura che sono state alla base della nascita e della espansione della civiltà di Enna attraverso l’utilizzo di tecnologie avanzate (app e siti internet) e tradizionali brouchure e cartelli.
Un percorso non solo fisico ma anche spirituale nella storia e nel mito in un contesto di riscoperta della natura e dell’ambiente e di promozione del territorio anche da un punto di vista economico e turistico come già è avvenuto con l’inserimento nel circuito turistico culturale regionale delle vie sacre di sicilia, http://www.visitsicily.info/vie-sacre-sicilia/ e http://www.viesacresicilia.it/.
Referente del cammino denominato “LA VIA SACRA” è :
La Porta Giuseppe 3388247922 – peppelaporta@gmail.com
Che notizie e foto sul sentiero della Via Sacra sono visionabili su:
http://www.agescienna1.org/viasacra/?fbclid=IwAR0-JXWi10yTn9uItNaMprhwBMpdFMt8XwJb_CKhLNOsMxawqnmMV7YwxRQ
https://www.facebook.com/viasacraenna
https://goo.gl/maps/U974EjKuFXyuxV7t7
https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/via-sacra-enna-22931498
https://www.ora-siciliana.eu/blog/via-sacra-rupe-di-cerere/
Inoltre, si aggiunge, che la via sacra è il primo (o l’ultimo) tratto di un sentiero denominato La Route dei Miti, un percorso di cinque o più giorni che attraversa i comuni di Enna, Piazza Armerina e Aidone, creato nel 2013 dal gruppo scout Agesci Enna 1.
( https://youtu.be/mTMCVn_zRtI )
Questo sentiero cerca di valorizzare il territorio da un punto di vista naturalistico, storico (con le vestigia greche di Cozzo Matrice e di Morgantina, per non parlare della Villa del Casale e di tutti i siti monumentali di vari periodi delle città toccate), ma anche da un punto di vista culturale e spirituale cercando di contaminare le tradizioni religiose (U Viaggio a San Filì da Enna) e i miti (Cerere, Proserpina e Plutone e il mito delle stagioni) che hanno profondamente caratterizzato la nostra terra intersecando e sovrapponendosi, anche in direzione opposta, con altri percorsi come “la Trasversale Sicula” o il “Cammino di San Giacomo in Sicilia” e sopra tutto” U Viaggiu a San Filì” da Enna ad Aidone.
Questo percorso tracciato e segnato con precisione, anche se non con cartelli, si sviluppa lungo sentieri non asfaltati tranne che per gli attraversamenti o pochissimi tratti di collegamento e quindi al di fuori dei centri abitati, si sviluppa per circa 80/90 Km, in un camminamento ad “anello”, come indicato nella apposita scheda riepilogativa.